09/02/2014, 15:19
Come credo di aver detto in ingresso, vado a vela, con viva soddisfazione. Molti anni fa mi trovavo su una barchetta a deriva al centro di un lago: in compagnia di un amico/discepolo, cui tentavo di descrivere le tecniche per raddrizzare lo scafo. Senza però passare alla pratica del rovesciamento, come si usa durante i corsi base, essendo pieno inverno.
Intanto navigavamo tranquilli; una raffica più forte, combinata a un suo maldestro spostamento (è alto e grosso), ha però inclinato bruscamente il piccolo veliero. "Ecco, ci siamo..." mi è venuto di borbottare, temendo l'ingresso di acqua dal bordo.
L'amico ha capito, chissà perché, che mi riferissi a un inevitabile affondamento e, con un tuffo impeccabile, si è buttato nel lago e ha preso a nuotare vigorosamente verso riva!
L'ho insolentito e raggiunto, si capisce, ma c'è voluto un bell' armeggio per recuperarlo. Zuppo fradicio - cerata, piumino, brache pesanti...-, rischiavamo di rovesciarci a ogni suo di tentativo di risalita. E' infine "tonfato" sul fondo della barca, come una balena spiaggiata, e l'ho rapidamente riportato al circolo per una doccia bollente!
"Sii quello che vorresti sembrare" (Carrol