11/10/2014, 9:10
Io, per dare la mia regola personale per la statistica, dico che: i tempi devono essere coerenti, passati conpassati e presenti con presenti. Il presente in mezzo al passato ci sta solo se c'è un discorso diretto, ovviamente, o se c'è un pensiero o una considerazion assimilabile a un pensiero, a una estemporanea.
Qui casca l'asinone, perché nel testo di ivo ci sono frasi che lui, mi pare, interpreta appunto come estemporanee, concetti lati riferiti dal narratore o dal protagonista o chi che esulano dalla narrazione. Una didascalia in testo, se vogliamo. Mi pare che il dilemma sia qui, nel sentore di ciascuno, quando prendere una frase come extra o intranarrazione.
Certo, se metti un tempo che va sempre bene non si sbaglia. Però può essere voluto, per dare uno stile più "pop", per dire.
Le convenzioni, la lingua, cambia. L'America non l'hanno scoperta stando col culo su una poltrona.
Da vicino nessuno è nOrMaLe
La vita è una corsa, e io sto cercando una panchina
Una risata vi seppellirà