...eccomi.
Punto interessante.
Dico la mia, poi Black e Yukie daranno la versione più ufficiale.
Come sempre, nell'arte non ci sono regolamenti, punteggi, arbitri e falli. Ci sono tecniche e suggerimenti.
A meno che tu non scriva: "Cara Uga. Quando riceverai la mia pistola, se tu fosti intelligente non ti sarei bisogno il dirtelo: lo capestri da sola." Non è che fai un errore. Le tecniche servono per rendere la narrazione più efficace, quindi in ultima analisi più bella. Puoi scrivere quel che ti pare, però il testo risulterà (dovrebbe) meno efficace. Se stai a sentire gli americani, ti dicono quali e quanti personaggi usare, dove mettere i colpi di scena, come scrivere un finale.
Il punto è interessante perché pone il dubbio: ma se non stona, cosa me ne frega di seguire questa (o una) regola?
E rispondo alla domanda: io, personalmente, le osservazioni che ho fatto sul PdV le ho fatte più a ragionamento che per stonature. Sono peccati veniali, quelli nel testo di Ognibonus, ma mi son sentito di segnalarli. Anche perchè la correzione, se così vogliamo chiamarla, è banale, spesso basta cambiare poche parole. Ci sono casi in cui i peccati sono più gravi.
Ultimamente, quando esamino un testo, cerco di usare un mix di cose: lo leggo sentendo se scorre, se fila, se c'è qualche guaio. Prima cosa, più importante. Poi guardo i difetti con la logica, considerazioni molto meno importanti, tuttavia da fare.
Poi siamo tutti neofiti. Impariamo le tecniche, per prima cosa, i suggerimenti di chi ci è passato prima. Tempo per sperimentare e superare i limiti li avremo quando saremo Picasso.
Ma non correggiamo Cara Uga. Fa ridere così.